CROAZIA E BOSNIA, UNA NUOVA SCOPERTA
1/22 luglio 2006
Un bellissimo viaggio alla scoperta della “nuova” Croazia, ha coronato la nostra
voglia di vacanza.
Con mia moglie Fiorella e gli amici Olivo e Elena, siamo partiti il primo luglio
con prima tappa
l’isola di Krk.
I nostri camper sono al completo e cominciano il loro infinito cammino.
Prima di sera ci accampiamo al camping Pila a Punat, ottima sosta ma
molto ventilata !!, dopo alcuni giorni di forte bora, decidiamo di cambiare
aria, naturalmente non senza aver setacciato il centro di Punat, che abbiamo
apprezzato per l’ordine molto accurato e un porticciolo miliardario sottoforma
di yatch.
Nella prima parte della nostra vacanza, comunque, il vento l’ha fatta da padrone
un po’ ovunque.
Siamo al 4 luglio, che per noi significa Italia-Germania, mondiali di calcio.
Dirigiamo il nostro navigatore virtuale verso Plitvice per ammirare il
famoso parco naturale.
Il camping Korana è la sosta programmata, e più che un campeggio sembra
un campo da golf, tanto è curato. Due passi, una doccia e siamo pronti per la
partitissima mondiale che vediamo mescolati ai tedeschi,
su grande schermo al bar.
Il nostro ritorno al camper, come ricorderete, è stato un tripudio, un po’
dispiaciuti per gli amici tedeschi
(ma non tanto !!!).
La mattina successiva la festa è già finita, e ci apprestiamo a passeggiare tra
le affascinanti cascate e la vegetazione straordinaria che le circondano.
E’ certo che i laghi di Plitvice , tra un ponticello ed un altro, ti fanno
vivere con un po’ di timore l’ambiente misterioso della giungla e della palude,
tra specie animali ed un flora variopinta e incontaminata. Devo dire che
nonostante i km percorsi, non c’è stato tempo di pensare alla stanchezza.
Un totale relax serale ci ritempra per la prossima tappa, Zadar, antica
cittadina sull’Adriatico.
Ci sistemiamo al campeggio Maritime, a Privlaka e quattro giorni di sole
non ce li leva nessuno, con il tradizionale alzabandiera mattutino, tanto per
far capire chi comanda ai mondiali calcistici, visto che siamo “infestati” da
tedeschi, che cerchiamo di farci alleati per la finalissima, con un po’ di buon
vino italiano.
La nuvoletta di Fantozzi ci sta seguendo e un violento acquazzone si abbatte
sulla zona, ma porta un po’ refrigerio.
Visitiamo Zadar, con le sue antiche vie, zeppe di bancarelle, e facciamo qualche
spesa tanto per non perdere l’abitudine quindi un bus un tantino vecchiotto ci
riporta al campeggio.
Il giorno della finalissima calcistica con la Francia, comincia con i peggiori
auspici, il camper ha una gomma a terra.
Dopo un intenso studio, coadiuvati da nostri vicini tedeschi, con Olivo,
riusciamo a scovare la ruota di scorta e sostituire quella bucata.
Anche questo comunque, è un bel sistema per passare il tempo e caricarci per la
serata.
La partitissima inizia, intorno a noi il vuoto, o sono a letto o sono nascosti
!!.
Poi qualcuno sbircia la tv da dietro il camper, e per l’apoteosi eravamo già in
dieci a brindare.
Una marea di bollicine hanno invaso la calma flemmatica degli amici tedeschi e
delle loro signore che hanno apprezzato particolarmente il nostro prosecco; non
abbiamo contato i vuoti, perché a quel punto li avremmo visti doppi.
Il traumatico risveglio mattutino non ci impedisce di rimetterci in movimento
verso un altro parco naturale patrimonio dell’Unesco, il Parco Krka,
vicino a Sibenik.
Pensiamo simile a Plitvice, ma questi luoghi non hanno mai niente di simile
perché ogni angolo di vegetazione è una scoperta continua, che crea un’atmosfera
da favola tra un ranocchio ed una farfalla ed i riflessi del sole dipinti
nell’acqua delle cascate.
La nostra sosta è al piccolo camping familiare Krka, che la squisita
gentilezza ci invita a fermarsi un paio di giorni. Per dirla tutta, la moglie
del gestore ci prende per la gola, nel senso che ci fa assaggiare le più buone
specialità croate, dai tradizionali Civapcici, piccole mortadelline di
carne, alla più sfiziosa Peka, carne di vario genere cotta con patate, in
un tegame completamente ricoperto di braci, fino alla buonissima Palacinka,
tipo Crepès, con cioccolato o marmellata, il massimo sarebbe guarnita con le
noci.
Ma ritorniamo a cose meno frivole !!
Passando la frontiera a Imotski, ci inoltriamo in Bosnia. Siamo già al 12
luglio e la nostra prossima meta è Sarajevo.
La curiosità è tanta per vedere le possibili differenze con la vicina Croazia e
per capire il tipo di società nata fra croati mussulmani, bosniaci e serbi che
compongono questa popolazione dopo la fine della guerra fratricida.
Prendiamo la strada per Mostar e quindi costeggiamo il fiume Neretva,
straripante d’acqua, fiancheggiato da una vegetazione lussureggiante, fino al
Jablanicko Jezero, un lago meraviglioso in località omonima.
Stiamo per arrivare alla città martoriata di Sarajevo e si vedono le prime
avvisaglie del conflitto: case abbandonate o mitragliate e notiamo in special
modo tutti i tetti nuovi appena rifatti, nei vari centri abitati.
Entrando in città, incontriamo alcune camionette dei nostri Carabinieri che
pattugliano gli incroci, in centro qualche ronda di militari greci e tedeschi,
ma capiamo la volontà di ridarsi un immagine da infrastrutture nuove o in
costruzione che conducono fino al fascinoso centro storico della città, con le
caratteristiche viuzze dedicate agli artigiani di decorazioni di rame, orafi,
prodotti locali, abbigliamento, fino ai più semplici e abituali souvenirs.
Ci sistemiamo nell’ottimo campeggio Oaza, in periferia, e con il taxi,
per noi molto conveniente, ci inoltriamo nell’anima di questa città, che conta
circa 370.000 abitanti e notiamo la vivacità generale: mi dico, si, questa è una
città viva che cerca di uscire da un brutto incubo, certo il traguardo è ancora
lontano.
La sensazione è, nonostante il fascino che ha la straordinaria vegetazione, che
ci sia ancora molto da lavorare, specialmente in quelle opere che permettano
alle varie realtà imprenditoriali di ritagliarsi un piccolo spazio nella nostra
Europa, parliamo di strade adeguate, ricezione turistica e cultura del
territorio oltre la bellezza che ha donato la natura.
Dopo due giorni ritorniamo verso il mare e la Croazia, ripassiamo dallo stupendo
lungofiume fatto in precedenza fermandoci ad acquistare un po’ di pesce nei
numerosi chioschi sul fiume dove ci sono enormi allevamenti di trote, o almeno
secondo noi sono trote.
Durante la marcia verso Dubrovnik, una deviazione di alcuni km ci porta a
Medugorje, per una sosta religiosa ad un luogo di culto di enorme intensità
ed emotività.
Secondo noi, al di là del Credo cristiano, che in ogni parte del mondo ti
accompagna, abbiamo notato un grande centro tutto “business”, dove la fanno da
padrone le miriadi di negozi di souvenirs.
Pensiamo anche, però, che sia simile a tutti i luoghi di culto sparsi per il
mondo dove ormai il consumismo la fa da padrone, con tutto il rispetto per
“Nostro Signore”.
Siamo arrivati al mare, e ripassiamo per una decina di km la frontiera bosniaca,
per poi ritornare in Croazia; questo è l’unico sbocco al mare della Bosnia ed è
caratterizzato da una cittadina molto bella e caratteristica, affacciata sul
mare, Neum.
Da Neum proseguiamo per Dubrovnik, e devo dire che sono una settantina di
km meravigliosi, che avrei preferito fare senza dover guidare, per poter
immortalare una costiera veramente straordinaria, probabilmente la migliore che
ho visto nel mio girovagare.
Un maestoso ponte ci introduce alla famosa città fortificata, ci accampiamo al
camping Solitudo, immenso e a cento metri dal mare. Una notte tranquilla
ci prepara alla visita del giorno dopo.
Di buon mattino, per noi sono sempre le 9, prendiamo il bus per il centro e ci
imbuchiamo in questo dedalo di vie piastrellate del centro storico dove il
ricordo dell’epoca veneziana è vivida in tutti i magnifici palazzi che ammiriamo
estasiati. Questa è veramente, come si dice, la perla del Mediterraneo, non la
dimenticheremo.
Notiamo tristemente anche la carta topografica della città con tutte le zone
colpite da bombe e granate durante la loro guerra, almeno duemila !!!. Ma ci
pensate, come si può tentare di distruggere opere d’arte come questo piccolo
gioiello !!, seppur in una guerra.
Ma resta il fatto che la ricostruzione è stata eccezionale come d’altra parte un
po’ in tutta la Croazia che abbiamo ammirato nelle sue grandi infrastrutture e
nella laboriosità della gente.
Siamo già al 16 luglio e ricominciamo la salita verso l’Italia.
Rifacciamo tutta la costiera ed arriviamo a Biograd, a pochi km da Zadar,
dove ci sistemiamo al camping Soline, proprio in riva al mare, bellissimo
!! di fronte a noi, l’isola di Pasman e un mare cristallino.
Decidiamo di fermarci l’intera settimana per riposare un po’ e per il piacevole
incontro programmato con una famiglia di amici croati di Zagabria che conosciamo
da 25 anni, Stipe, Bojana, Maja, Renato e la piccola Marta, anche loro in
vacanza in questo campeggio.
Passano gli anni ma gli amici restano sempre nel cuore e perciò quando siamo in
Croazia è scontata una visita a Zagabria o, come quest’anno, qualche giorno da
passare insieme al mare.
Con gli amici croati abbiamo modo di scoprire ancora qualcosa di nuovo e con
nostra sorpresa ci accompagnano ancora a Zadar per ammirare, o forse è meglio
dire ascoltare, uno splendido Organo nel mare. Arriviamo in fondo alla città
antica e sulla banchina dove passeggiamo, notiamo dei fori, sotto i nostri
piedi, e ad ogni passaggio di natante, o quando il mare è “arrabbiato”, le onde
provocate rimbalzano su questo Organo sottomarino, creando una surreale
melodia che ci lascia veramente sbalorditi. Da non perdere.
I sei giorni che ci sono rimasti passano in un baleno e tra una grigliata e un
bagno, Maja ci fa assaggiare ancora le buone specialità croate, e noi non ci
facciamo pregare per deliziarci con gli ottimi Strukli, involtini di pane
farciti, cucinati sia dolci che salati.
E’ il momento dei saluti e, in un “mare” di lacrime, ci lasciamo e pian piano
ritorniamo verso casa.
Da Biograd saliamo per 580 km e ci ritroviamo a Verona, convinti che le nostre
vacanze debbano ancora cominciare !!!, brutto risveglio, da domani si ricomincia
un altro anno di lavoro.
Ma già sto “studiando” il prossimo itinerario.
Un grazie ai nostri compagni di viaggio Elena e Olivo. E a mia moglie Fiorella
che mi ha “sopportato” in questo nostro ennesimo viaggio.
Un saluto particolare ai cari amici croati per la loro disponibilità e
cordialità, che ricorderemo.
Zio Fester
Inconvenienti: una gomma bucata, la frizione mezza bruciata (con il mio
contributo), la rottura della mia splendida e nuova macchina fotografica, con
forte incazzatura del sottoscritto, anche se sono riuscito in qualche modo ad
ovviare al problema.
Info generali: Campeggi economici per i nostri standard, da 12 a 25 euro
al giorno, Camper più due persone, e molto organizzati e puliti, i servizi in
special modo.
Si riesce ancora a mangiare, e bene, con una spesa accessibile che va dai 10 ai
15 euro a persona
Informazioni logistiche: km percorsi 2500 – carburante 260 litri
Autostrade percorse in Croazia : 31 euro
Ponte all’isola di Krk 6 euro
Parco di Plitvice : entrata 100 kune a testa
Parco Krka : entrata 70 kune a testa + 100 kune per il giro sul battello
Camping Pila a Punat, Krk, 23 € al giorno
Camping Korana a Plitvice, 26 € al giorno
Camping Maritime a Privlaka, Zadar, 25 € al giorno
Camping Krka vicino al parco, 15 € al giorno
Autocamp Oaza a Sarajevo, Bosnia, 11 € al giorno
Camping Solitudo a Dubrovnik, 25 € al giorno
Camping Soline a Biograd, 19 € al giorno
Cambi valuta: 1 € : 7,15 kune croate
1,955 marchi bosniaci
237 talleri sloveni
(all’incirca) !!!
|