Russia 2007
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RUSSIA, POLONIA E PAESI BALTICI, UN GRANDE VIAGGIO NELL’EST EUROPEO

1/31 agosto 2007

Memori di un’esperienza vissuta qualche anno fa, anche quest’anno, per la nostra vacanza, ci siamo affidati al gruppo di amici siciliani, con al comando il capopopolo Gaetano, per un affascinante viaggio verso la Grande Russia. Il coraggio non ci manca perciò ci imbarchiamo in quest’avventura, sicuri che lo stimolo che ci accompagna è l’amicizia che ci lega agli altri componenti la “banda”.

Il ritrovo con tutti gli equipaggi  è fissato a Narva in Estonia per l’ 8 agosto. Con mia moglie Fiorella e gli amici Elena e Olivo, partiamo da Verona e puntiamo su Graz, in Austria, dove ci fermiamo a pernottare a Rein, nel parcheggio di un’ Abbazia : già 570 km sono fatti. Il 2 agosto è solo di trasferimento, perciò in serata arriviamo a Cracovia, in Polonia, dopo una tirata di altri 700 km.

Il giorno successivo visitiamo la città da dove partì alla volta di Roma, Karol Woityla, futuro Papa Giovanni Paolo II. Entriamo nella città vecchia “recintata” da un bellissimo parco pedonale e ammiriamo immediatamente la stupenda Piazza del Mercato, sicuramente la più amata dai giovani che qui si ritrovano abitualmente, la piazza è, con i suoi 40000 mq, una delle più grandi piazze d’Europa e si può spaziare tra la Torre del Municipio al Palazzo del Tessuto, pieno di negozietti di oggetti artigianali e di gioielli d’ambra, pietra molto rinomata. All’angolo nord la stupenda chiesa della Santa Vergine Maria, splendide le sue tre navate e il grande altare gotico, uno dei più grandi d’Europa; la Basilica è ora il simbolo della ricchezza degli abitanti di Cracovia. Dalla Old Town, ci spostiamo verso il Kazimierz, antico quartiere ebraico di dolorosa memoria dove ci soffermiamo in una Sinagoga. Cambiamo zona, e  ci facciamo un giretto per la città con i City tour, piccoli comodi veicoli, con audioguide, accompagnati da un giovane studente polacco. L’ultima visita del nostro soggiorno a Cracovia la dedichiamo alla collina di Wawel, con la Cattedrale, il castello degli antichi Reali polacchi e sede dell’incoronazione, e il grande drago fiammeggiante, simbolo della città. Il nostro terzo giorno di vacanza è finito e ritorniamo al camping Smok a goderci un meritato riposo.

Di buon ora (si fa per dire !) ci rimettiamo in cammino e partiamo per le miniere di sale di Wieliczka. E’ uno scenario davvero tetro e claustrofobico che ci accompagna attraverso le sale di questa antica miniera patrimonio dell’Unesco, fino ad una profondità di 130 metri, percorsi attraverso gli 800 scalini; ma se siete in età non più giovane, ci sono gli ascensori, però guardatevi bene dal prenderli se non volete essere derisi !!. Il culmine della passeggiata sotterranea, è la straordinaria chiesa fatta tutta di sale: statue, altare e disegni nelle pareti, illuminata da lampadari con gemme e pendagli di sale, un vero spettacolo. Risaliamo e per fortuna c’è l’ascensore, altrimenti saremmo ancora là.

Nel pomeriggio ci dirigiamo in uno di quei luoghi che solo a nominarli ti viene la pelle d’oca, Auschwitz Birkenau. Entriamo al campo di Birkenau, orrido luogo, fra le baracche, nelle cuccette dei deportati, locali tristissimi; come non sentirsi consapevoli delle atrocità compiute in questo luogo; non abbiamo parole nel calcare in lungo e in largo tutto il campo, solo un commento ogni tanto “com’è stato possibile”, ma il nostro cuore si spinge oltre e la mattina successiva entriamo ad Auschwitz.               Scioccante non meno di Birkenau questo campo di sterminio; le baracche 4 e 5 sono raccapriccianti,  con le molte foto dei deportati trucidati senza averne colpa, e i resti della loro permanenza al campo, i sudici locali dove erano costretti a vivere, o meglio, a morire.  Particolarmente dolorosa la visita alle camere a gas e forni crematori; fa male anche a scriverlo!. Dobbiamo ammettere di essere usciti in fretta da questo luogo per l’intensa emozione che si creava dentro di noi.

Come giusto filo conduttore, ci siamo successivamente diretti verso la Basilica della Madonna nera di Chestokova che ha trovato in noi motivo di riflessione e meditazione. Una simpaticissima monaca, Suor Teresita, ci ha fatto da guida per il Santuario, insieme ai ritrovati amici Angela e Gaetano che con il loro gruppo ci hanno raggiunti. Il viaggio continua, siamo in dieci camper, diretti verso Narva per il “rendez vous” con gli altri equipaggi partecipanti al tour russo.

Entriamo in Lituania e quindi in Estonia e siamo sulla via per Tallin; sono già “passati” 2400 km. La serata del 7 agosto gironzoliamo per la zona antica di Tallin, caratteristica città sul Baltico con i suoi ristorantini medioevali e molto romantici, magari un po’ carucci!!.

Ormai siamo a Narva, 2800 km da casa, frontiera Estone/Russa. Gruppo compatto, 23 camper, cominciano le prime simpatiche scaramucce per iniziare l’avventura insieme. Noi ritroviamo vecchi amici di altri viaggi e ci apprestiamo a raggiungere San Pietroburgo, intanto ci “spariamo” un centro commerciale: eravamo in crisi d’astinenza !!

Finalmente la mattina del 9 agosto, e questa sarà una data storica, entriamo in Russia. Il passaggio della dogana russa meriterebbe un capitolo a parte che vi risparmiamo, è un esperienza che per capirla, bisogna viverla, non si può raccontare. Sembrava di entrare nel carcere di Alcatraz, anzi forse un po’ peggio. Nove stop tra partenza e arrivo fra le due frontiere, con perquisizioni varie, divieti e obblighi, tutto degno della miglior guerra fredda di Le Carre’.

Ce l’abbiamo fatta !!!, siamo in Russia.

Prendiamo la strada per San Pietroburgo, chiamiamola strada !!!. 150 km a 50/60 l’ora, un fondo stradale inimmaginabile. Dopo questa avventura al limite dell’impossibile, entriamo in città e, per arrivare al parcheggio prenotato, attraversiamo tutto il centro storico; impresa titanica in 23 camper; ma anche questa volta i nostri eroi giungono a destinazione in tempo per un simpatico rinfresco di benvenuto, con Vodka a volontà. Il giorno successivo, con le nostre preparatissime guide russe, Giulia e Xenia, prima tappa è la fortezza di Pietro e Paolo, costruita da Pietro il Grande intorno al 1700, con la ricchissima Cattedrale dove sono sepolti i Romanov, potenti Zar fino al 1917, anno della rivoluzione bolscevica culminata con la destituzione dell’ultimo Zar Nicola II. La ricchezza dei Romanov si nota in tutto il centro storico di San Pietroburgo, divenuta Leningrago con l’ascesa del comunismo. Con l’avvento della famosa Perestroika, il primo Sindaco della città, le ridiede il suo vecchio e attuale nome.                    La Cattedrale di Sant’Isacco è la nostra prossima meta. Magnifica chiesa, per metà sconsacrata, e straordinario museo con icone e mosaici di una bellezza unica, dove il culmine viene raggiunto dalle Iconostasi, tre file di icone che circondano le porte reali, da dove si può vedere un enorme crocefisso su vetrate colorate, unico punto della Cattedrale dove si celebrano le funzioni religiose. Notevole che ogni museo o luogo di culto, siano ornati di una ricchezza senza confronti.                                         Ancora una volta esausti, ritorniamo alla base per una serata tranquilla con gli amici.                                                                                                                      Siamo già al giorno 11 ed il programma prevede una visita che si preannuncia interessante.                                                                                                             Cultura ed arte si fondono nel famosissimo Hermitage con i suoi musei inestimabili, tra i quali il maestoso Palazzo d’Inverno. Dipinti di assoluto valore artistico e fini sculture nella cornice affascinante dell’arredamento e delle decorazioni di tutte le sale, ci ha accompagnato in questa visita veramente eccezionale; peccato per i troppi visitatori che hanno reso un po’ pressante il giro culturale, ma d’altra parte non potevamo pensare di essere soli !!!.

Un po’ di relax e quindi un caratteristico giro in battello per i canali della città, sul fiume Neva, per ammirare dall’acqua gli splendidi palazzi dell’epoca degli Zar, di vari stili architettonici. Ultima visita della giornata. Alla Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, straordinaria Cattedrale con 7000 mq di mosaici composti da 20 tipi di minerali; nel 1881 qui fu assassinato con una congiura, lo Zar Alessandro II. Anche esternamente la chiesa è molto vistosa ed affascinante.                                        Siamo già al dodicesimo giorno di viaggio, e gli amici sono già diventati “compagni di merende”; siamo in perfetta armonia e ci stiamo godendo la vacanza.

Cominciamo a girovagare nei  dintorni di San Pietroburgo e le nostre piacevoli guide ci portano al grandioso Palazzo di Caterina, zarina dal 1762 al1796, a Puskin, progettato dall’architetto italiano Rastrelli, (come la maggior parte dei più bei palazzi della città) e la meravigliosa Stanza d’Ambra è stata una visione eccezionale; una semplice foto non può rendere onore alla bellezza di questo luogo. Due passi nel curatissimo giardino e quindi ritorno a “casa” a prepararci per la serata “vip”.                Un caratteristico ristorantino romantico ha fatto da cornice ad uno spettacolo degno della tradizione russa e fra una vodka ed un balletto, abbiamo passato una bellissima serata. Prima del rientro un bel giro “by night” per il centro storico di San Pietroburgo, con le sue luci sfavillanti ed il fascino dell’apertura dei ponti per il passaggio delle navi sul fiume Neva.

Una buona dormita ormai, ci vuole proprio.

Il Parco Peterhof, che visitiamo il giorno successivo, è una vera bellezza, con le molteplici fontane e i giochi d’acqua che hanno divertito tutto il gruppo. Il Gran Palazzo del parco è maestoso e riccamente decorato, fatto costruire da Pietro il Grande sullo stile di Versailles e finito nel 1723.

Martedì 14 agosto, giornata libera per le folli spese, ma prima vogliamo entrare nelle viscere del famoso Incrociatore da guerra Aurora, nave famosa per aver dato il via, con un colpo di cannone, alla rivoluzione bolscevica del 1917; crea sempre un certo fascino entrare in questi “barattoli da guerra”, che tanto dolore o felicità hanno dato alla propria Patria.

Proseguiamo con la nostra passeggiata, verso la famosa Prospettiva Nevsky, la via più famosa e più chic di San Pietroburgo; lunga 6 km, taglia completamente tutto il centro della città. Purtroppo per oggi la nostra fortuna si è esaurita, perché un tentativo di scippo ci ha rovinato la giornata. Chi scrive ne ha subito il danno, perché non avendo abboccato all’amo, ho avuto una reazione che, sorprendendo i delinquenti, ne faceva nascere una colluttazione dove purtroppo ho avuto la peggio, beccandomi un pugno da ko in pieno viso. Fortunatamente alla fine nulla di grave, ma una forte contusione, che l’amico Giorgio, veterinario di chiara fama !!, ha stabilito essere curabile con qualche impacco e pasticca. Un po’ scossi dall’accaduto, siamo tornati ai nostri più mansueti camper, dove gli amici mi hanno “coccolato” tutto il giorno.

Il giorno dopo lasciamo San Pietroburgo, regno di Pietro il Grande, e ci avviciniamo a Mosca, regno di Ivan IV il terribile.                                                           Ivan IV detto il terribile, divenne Zar nel 1547; una delle mogli era una Romanov, che poi divennero stirpe di Zar; Pietro il Grande, fu unico Zar dal 1696 al 1725, e San Pietroburgo ne descrive tutta la sua grandezza.

Verso Mosca, ci fermiamo a Novgorod per la sosta notturna; la città è la più antica di Russia, così la sua Chiesa di Santa Sofia, molto bella, con le solite bellissime icone, ed il maestoso portale. Cena in una torre del Cremino di Novgorod, in stile medioevale e molto caratteristico, con il sempre piacevole spettacolo tradizionale russo.          Di ritorno al parcheggio, nel piccolo campo sportivo, accade una cosa, che solo a chi viaggia come noi, in camper, può succedere: uno spettacolo folkloristico eseguito per noi, su loro iniziativa, da un gruppo di ragazzi del luogo, che ci ha veramente entusiasmato; giovani studenti che hanno la loro terra nel sangue e che cercano di emergere con la loro genuinità e semplicità. Chi scrive si è molto emozionato.

Giorno 16 agosto, ci aspettano 500 km per Mosca, dove arriviamo a sera inoltrata, percorrendo le solite strade inqualificabili.                                                         Siamo a Mosca e qui si respira tutto quello che va dal dominio di Ivan IV il terribile, attorno al 1500, fino al regime sovietico, da Lenin a Stalin, a Kruscev a Breznev, fino ai giorni nostri con il tentativo di democratizzare la nuova Repubblica russa da parte, prima di Gorbaciov e poi di Putin, attuale Presidente. Il fiore all’occhiello è la grandiosa Piazza rossa (letteralmente piazza bella); è stato entusiasmante girarla in lungo e in largo, ammirare dall’esterno il Mausoleo di Lenin e la magnifica chiesa di San Basilio con le sue sette cappelle splendidamente decorate. La Cattedrale fu commissionata da Ivan il terribile e completata nel 1561 e vi sono sepolti i resti di Basilio Benedetto, il Santo folle. Spostandoci dalla Piazza Rossa, arriviamo ad un'altra Chiesa Ortodossa, la Cattedrale del Cristo Redentore, ricostruita fra il 1993 ed il 1997. con notevoli sforzi, sia economici che umani. La chiesa era stata distrutta nel 1931 da Stalin, ma è rinata negli anni 90 con sorprendente rapidità, in tutta la sua bellezza. La Cattedrale è dedicata a tutti i caduti russi nella guerra napoleonica. Una curiosità che differenzia la religione Ortodossa dalla religione Cattolica, è la partecipazione alla funzione religiosa sempre in piedi.                                                                                                                                                                                              E’ stata una giornata ricca di storia religiosa e culturale, ma la fatica si fa sentire, perciò ci rilassiamo con le nostre solite quattro chiacchiere e quindi tutti a nanna.

18 agosto, visita all’interno del Cremlino; momento clou la chiesa di San Michele, con le tombe degli Zar, compresa quella di Ivan il terribile, sepolto però in una cappella adiacente, perché scomunicato dal Patriarca per i suoi continui matrimoni. La chiesa è ornata di Iconostasi che formano l’altare, veramente pregevoli. In questo nostro cammino, abbiamo scoperto una vena artistica veramente notevole dei grandi artisti russi. Finalmente un po’ di relax in pieno centro città, nella via Arbat, con tutti i negozi presi d’assalto, complice anche una leggera pioggerellina che ci ha accompagnato dopo i 35 gradi degli ultimi giorni !!; qui la nostra amica Franca alias “premio bancarella”, la fatta da padrone dandoci buoni consigli. Serata casalinga per la pioggia insistente.

Iniziamo il nostro ultimo giorno di sosta a Mosca, visitando una delle famose città dell’anello d’oro, il più famoso dei 5 anelli che circondano Mosca.                     Arriviamo a Sergiev Posad, al Monastero della Trinità di San Sergio, patrono di Russia. Il Monastero è uno dei centri religiosi più importanti e sede di pellegrinaggi, inoltre è stato sede centrale della Chiesa Ortodossa russa. Punto centrale la chiesa dell’Assunzione, costruita nel 1559 e la Cattedrale della Trinità dove è sepolto San Sergio. Verso sera, dopo un po’ di riposo che per noi vecchietti è rigenerante, ci imbarchiamo per un caratteristico viaggio in battello sulla Moskova, il fiume di Mosca. La città vista dall’acqua ha un certo fascino, e la tranquillità che da il lento incedere del battello, fa assaporare ancor di più quello che sta davanti a noi. Un piacevole rinfresco è la ciliegina sulla torta di questi intensi momenti. Ma non è finita, e il momento “top” di questa giornata è la visita notturna della Piazza Rossa. E’una visione entusiasmante; vedere la piazza illuminata, con la chiesa di San Basilio e le sue cupole è stato un vero spettacolo, anche per il mio occhio nero !!!. Una semplice foto mortifica questo magnifico emblema di Mosca. Un veloce passaggio per rimanere abbagliati dalle leggendarie fontane rosse, simbolo del sangue versato dai soldati russi per la causa patriottica. Nel lasciare Mosca, come non soffermarsi a visitare, se così si può dire, le fantastiche stazioni della metropolitana della città. Dei veri e propri salotti, con lampadari bellissimi, statue e decorazioni degni di una Reggia.

Lasciamo a malincuore la nostra guida Natascia, enciclopedia storica vivente, e il giorno 20 ci muoviamo verso il famoso anello d’oro fino a Suzdal, dove il Cremino con il suo Monastero è stato il momento topico della visita con apprezzamento particolare della Iconostasi nella Cattedrale della Natività.                                                      Il degno finale del nostro tour in Russia, lo “santifichiamo” in un ristorante del luogo, per giungere dopo le solite peripezie stradali, il 23 agosto alla frontiera con la Lettonia per i saluti finali. E fra lacrime e sangue (il mio !!), lasciamo ognuno al loro destino.

Cari amici, credete che la nostra vacanza sia finita !!! errore !! Con un gruppetto di altri 5 equipaggi temerari, ci inoltriamo in Lettonia, e dopo un’altra giornata faticosa, visto le 4 ore di dogane che non descrivo per non avere una crisi isterica, ci fermiamo in un campeggio/maneggio nei pressi di Rekzene, 8 € a camper, un po’ rudimentale ma con tutti i servizi indispensabili. Passiamo una bellissima serata fra cicogne e puledri giocherelloni, e tra una risata e una doppia capriola all’indietro, molto ben riuscita !!, di Giusy e Filippo, ci addormentiamo nella pace della campagna.

Siamo al 24 agosto e continuiamo il viaggio in direzione di Siauliai per ammirare la mistica Collina delle Croci, su una collinetta della campagna Lituana.                          Un panorama, direi sconvolgente ci attende; per osare un numero, pensiamo qualche miliardo di croci che riempiono una piccola collina, ma ormai sono in espansione in tutto il circondario. E’ una visione surreale, che dà da pensare semplicemente alla fede immensa di chi ha desiderato mettere il proprio simbolo religioso in questo luogo, onorato anche da Giovanni Paolo II con una visita e con un crocefisso donato dal Vaticano. Secondo la mia modesta opinione, è un passaggio che qualcosa ti lascia.

Ripartiamo alla volta di Danzica, dopo 700 km arriviamo stremati al camping nr. 67 Przy Plazy a Sopot, alla periferia della città. Danzica, splendida città storica sul Baltico, tra l’altro, è famosa per la nascita del primo sindacato libero polacco, Solidarnosc, nato dopo le rivolte dei cantieri navali, e che tanto ha contribuito a dare diritti e dignità ai lavoratori polacchi negli anni 80/90. Il centro storico è di una bellezza unica, con le caratteristiche vie di case colorate, la fontana di Nettuno, simbolo del legame di Danzica con il mare e gli esclusivi negozi di gioielli d’ambra, dei quali questa città ne è la vera capitale mondiale. Quale occasione migliore per un prestigioso regalo alle nostre signore ? Con le tasche un po’ più leggere, ritorniamo per un giusto riposo.

Continuando il rientro verso la terra natia, ci fermiamo a Malbork, per ammirare lo scenografico Castello, il più grande del mondo, fortezza dell’Ordine Crociato dei Cavalieri Teutonici, residenza del Gran Maestro e simbolo del popolo tedesco fino intorno al 1500 quando furono sconfitti dall’esercito polacco di Re Casimiro IV. Nonostante questo, il Castello non fu mai conquistato da nessun esercito, vista la sua imponenza che incuteva timore e le sue numerose porte fortificate che dovevano essere superate per poter penetrare all’interno. Bellissime le sale interne, con capitelli ed architravi rifiniti con pitture e sculture ornamentali. Per visitarlo non è sufficiente mezza giornata !!.

Il nostro viaggio sta per concludersi e dopo una lunga giornata di guida, sostiamo a Dresda in Germania, per una veloce visita alla città antica, totalmente ricostruita com’era in origine, dopo la II guerra mondiale. Particolarmente significativi i giardini dello Zwinger attorniati da ricchi musei e gallerie d’arte, il Semperoper, splendido teatro dell’Opera di Stato, e la chiesa protestante di Nostra Signora, Frauenkirche,  in stile gotico, con l’altare sovrastato del dipinto di Gesù nel monte degli ulivi, fino al magnifico organo.

Siamo in dirittura d’arrivo e come nostra abitudine la sera precedente l’arrivo a casa, provenienti da nord, ci sollazziamo alla birreria Hofbrauhaus di Monaco di Baviera. E tra fiumi di birra, canti più o meno stonati, lasciamo gli ultimi amici rimasti a faci compagnia in questo epilogo di un viaggio indimenticabile.

 

LE MIE CONSIDERAZIONI

 Le strade: nelle repubbliche baltiche abbastanza buone, in Polonia angoscianti, in Russia agghiaccianti: chi passa indenne da queste strade significa che ha un camper di ottima fabbricazione!!  Abitudine consolidata sulle strade di sorpasso a destra, rientra nella normalità!!

Una curiosità come nota di colore: in Russia abbiamo ammirato un campionario di bellezze femminili veramente notevole

La Russia in generale: al di là dei grandi centri, purtroppo, c’è un degrado generalizzato, veramente preoccupante. Per quel che riguarda Mosca e San Pietroburgo, abbiamo notato una ricchezza sconvolgente che stride con tutto il resto del paese. Se permettete una nota critica, qualche soldino in più per energia elettrica, acquedotti (non esiste acqua potabile), strade e servizi essenziali, sarebbero sicuramente stati apprezzati dalla popolazione.

Le chiese russe ortodosse sono di una ricchezza inestimabile ed inimmaginabile, con artisti, pittori e scultori, degni di nota.

La Lituania, l’Estonia, la Lettonia, sono molto occidentalizzate ed in continuo progresso, la Polonia è nella scia delle repubbliche baltiche.

Le carte di credito sono accettate ovunque, tranne in Russia (eccetto i grandi centri commerciali).

Soste in Russia presso i parcheggi dei grandi alberghi, recintati con filo spinato!!!;  nelle rep.baltiche e in Polonia, nessun problema.

Abbiamo riscontrato una mancanza di guide cartacee in italiano in Polonia, in Russia non se ne parla neanche.

Le SIM telefoniche russe non vanno bene per tutto il territorio, prendere prima informazioni.

Km percorsi 7490 - Spesa carburante 752 €

Cambio valuta effettuata:

Corone in Rep. Ceca: 28=1 €

Krooni in Estonia : 15= 1 €

Sloty in Polonia: 3,7=1 €

Rubli in Russia : 34,50=1 €

  

RINGRAZIAMENTI

 

Questo mio diario di viaggio è lungo e dettagliato, ma credo che quello che ho visto vada ben al di là di queste righe, che oltre ad emozionarmi, mi ha fatto vivere un’esperienza straordinaria ed esaltante, rispecchiando esattamente quello che mi aspettavo.

Ringrazio il Gruppo Campeggiatori Catania, che ha reso possibile questo indimenticabile viaggio e tutti gli amici d’Italia che mi hanno accompagnato onorandomi della loro amicizia.

Un saluto particolare lo devo a Gaetano ed Angela che con la loro simpatia e pazienza ci hanno fatto da battistrada, e alle guide dell’agenzia russa “la strada” di San Pietroburgo, per la stupenda disponibilità nelle persone di Olga, Giulia, Xenia, Natascia, Irina e Pietro ragazzo tuttofare.

Un saluto anche alla nostra gioventu’: Orazio, Luca e Diego le giovani marmotte, Sara e Maria Carmela le sorelle bandiera, Serena futura ballerina del Bolshoj, Ester e Giuseppe i giocatori d’azzardo, Piersanti e Anna, la nostra Marescialla, che hanno contribuito ad abbassare notevolmente l’età media dei “vecchi pensionati” partecipanti al tour.

Come non ringraziare Vincenzina che ci ha deliziato con il suo ottimo caffè.

Ringrazio anche il mio bambino a quattro ruote che ci ha accompagnato senza problemi in questa straordinaria avventura.

E naturalmente per ultimi, ma non ultimi, mia moglie Fiorella e gli amici Elena e Olivo, partiti con noi da Verona.

                                                                                                                                                                         Zio Fester