Toscana
Home Su

 

IL CAMPER CLUB DEL LUPO
S.Giovanni Lupatoto, Verona

Presenta

I SOLITI NOTI

in
LA VITA E’ FATTA A SCALE
C’E’ CHI SCENDE E C’E’ CHI SALE


Viaggio socio/culturale in Toscana

8-9-10 dicembre 2000
Museo e Parco Archeominerario San Silvestro
Volterra
S.Gimignano


Personaggi ed Interpreti in ordine...sparso

STEFANO el Capo

CRISTINA el Vice Capo, organizzatrice e cicerone

DIEGO el Sottocapo e comandante “ultimo”

DANIELE la miniera vivente

MASSIMINA e-mail viaggiante

GIULIANA el chiosco itinerante

MARIO l’Italian Lover

direttamente da “chi l’ha visto ?” CARLA

ROBERTO la cavia umana

LAURA la Santa de Volterra

GINETTA la Signora bau bau micio micio

PAOLO la stancheza l’e’ el me mestier

FLAVIA la stancheza de Paolo

LIVIO el cineoperatore tristo

GIANCARLO l’oste sconto del chiosco

FRANCO l’uomo che non deve chiedere mai

ERME e PATRIZIA le donne fatali.......par i loro marì

FIORELLA la Marronara

CLAUDIO alias ZIO FESTER Scrivano e fiaschettaro

la piccola ARIANNA Toncia

altri tri/quatro ragazzotti

Tre cani
(non è l’enciclopedia)


Alle ore 21 del 7 dicembre, ci ritroviamo per la partenza con gli altri equipaggi; Madonna quanti !!!, non sò se mi troverò a mio agio con tutta stà gente !.
Comunque buon viaggio a tutti e che Dio ce la mandi buona.
Il tempo non è eccezionale, ma quel che conta, come dico sempre, è muovere ogni tanto il Camper.
Il nostro itinerario riguarda zone turistiche toscane, partendo dal parco archeominerario di S.Silvestro, a Campiglia marittima, proseguendo per Volterra, patria dell’alabastro, fino a San Gimignano a farci venire il torcicollo per ammirare le affascinanti e cupe torri.
Ma non anticipiamo i tempi e andiamo con ordine.
Il viaggio inizia senza intoppi, e dopo aver pernottato a Barberino, sugli appennini tosco/emiliani, arriviamo alle miniere del Temperino di S.Silvestro alle ore 12 circa di venerdì 8, non senza aver fatto uno spuntino a metà mattina, invocato da tutti; c’era una sete in giro !!.
Abbiamo percorso 396 chilometri, e ci siamo fermati “solo” tre volte a fare gasolio; meno male che a diesel si consuma poco !.
La visita alle miniere è interessante e spiegata in maniera esauriente da una guida che ci fà entrare nei meandri di una serie di cunicoli da far venire il mal di schiena. Certo danno comunque da pensare i disagi e le fatiche dei minatori del tempo, se paragonate al giorno d’oggi; consideriamo però che allora la statura media era di 155 cm. per le donne, e 165 cm. per gli uomini, e che la vita media per chi riusciva a vivere alla nascita, era di circa 40 anni.
Dopo circa un’ora di visita, ed aver appurato che la miniera “vive”, ci mettiamo in movimento per Campiglia marittima, dove sostiamo in due piazzole abbastanza vicine al centro e sufficentemente estese da contenerci tutti. Da quì comincia la nostra ascesa per via “scale” verso il centro.
Piccolo paese medioevale, Campiglia si fà notare per i suoi vicoli ed i suoi negozietti che ricordano le vecchie osterie ed arti e mestieri di una volta. Dopo l’immancabile spuntino a base di chianti, ci facciamo letteralmente trascinare dal vento verso i nostri Camper, dove ceniamo e facciamo una festa in piazza per festeggiare il compleanno del Capo, che con magnanimità ci offre dolci e vino a volontà, fino alla marronata finale. Intuirete che una costante è il vino e sarà una costante per tutto il viaggio, ma d’altra parte siamo in Toscana e la cosa non mi sembra fuori posto.
Il primo giorno è finito; mi addormento subito: ho fretta che arrivi il mattino per passare un’altra bella giornata con tutti questi amici.
Sveglia alle 8.30, spesa veloce, e immondizie che toccano a me !!; ritorniamo alla miniera, dove un pulman ci accompagna alla Rocca di S.Silvestro, la nostra ormai usuale ripida salita e siamo già in cima, col fiatone per ben duecento metri.
Villaggio di minatori di almeno 800 anni fà, rimasto sepolto addirittura fino al 1984 e “disotterrato” negli undici anni successivi, fino al 1995 e quindi aperto al turismo. La Rocca era strutturata con almeno 40/50 abitazioni, tutte in pietra, che facevano da circonferenza alla zona riservata alla promiscuità, cioè Chiesa, Cimitero con fossa comune, forno per il pane e zona “industriale” dove venivano lavorati i minerali. Più su la zona dei Signori della Rocca. Interessante vedere i vari sistemi di appovigionamento, come la raccolta dell’acqua in una grossa cisterna che dava questo bene indispensabile a tutto il villaggio.
Questa visita mi è piaciuta molto, anche perchè spiegata molto bene da una guida sicuramente più piacevole della precedente.
Dopo questo sguardo sul periodo Etrusco, ci accingiamo a proseguire il nostro viaggio con l’idea di fermarci a pranzare in riva al mare, in quel di Marina di Castagneto Carducci. Difatti dopo aver constatato che il mare c’è ancora ed è molto umido, mangiamo in riva a due file di case che di caratteristico avevano solamente la solitudine; finalmente siamo arrivati noi a portare un pò di allegria, e casino !!.
Dopo un caffè e una grappa al chiosco itinerante, riprendiamo verso Volterra, dove arriviamo alle 16.40, in un’area di sosta grandissima con decine di Camper; buon posto per passare la notte.
Seguendo l’eterna scalinata, arriviamo spompati in cima alla cittadina, praticamente nella parte medioevale e la nostra Vice Capo ci porta per una visita già concordata, a vedere Palazzo Viti, ancora abitato e di proprietà dei Sigg. Viti, famiglia antica fin dal 1800 e lavoratori di Alabastro: magnifici i due candelabri giganti all’entrata dell’appartamento superiore.
Le camere da letto ottocentesche, arredate sfarzosamente, denunciavano dei letti forse un pò piccoli per noi, tant’è che la nostra Cristina si è offerta di provare la lunghezza e larghezza.
Ancora degna di nota la Biblioteca, con libri antichi e moderni; comprende tutto il primo codice delle Poste Italiane del dopoguerra, essendo un Viti il primo Presidente di tali Poste; personalmente le Biblioteche sono sempre state la mia passione.
Sono le 17.45 ed usciamo dal palazzo; ci immergiamo per le vie di Volterra, dove Fiorella, mia moglie, è stata capace di perdersi, purtroppo senza riuscirci !!. Peccato aver potuto vedere questo bel paese solo in notturna.
Dopo alcune ore a spasso per i vicoli a far spese di chianti in fiasco e prosciutto toscano, ritorniamo per la cena al nostro bambino, il Camper, dove sfidando le intemperie invernali, alcuni amici avevano acceso il barbecue.
La serata si è svolta in clima festoso, anche troppo, perchè dopo un pò i “morti” sul tavolo non si contavano, tanto che alcuni camperisti che erano nelle vicinanze si sono lamentati del chiasso; e fu così che il leggendario Mario, con sprezzo del pericolo, sguainò “due dita” mettendoli in fuga.
E poi tutti a dormire.
Il mattino successivo, risveglio all’alba, circa le 8 e partenza per l’ultima tappa del nostro viaggio: San Gimignano, splendido paese famoso per le sue torri e per la Vernaccia, vino bianco secco; meglio il nostro Soave.
Alle 9.30 circa ci accampiamo al Podere S.Lorenzo, nei pressi del paese, dove si gode una vista stupenda di S.Gimignano. Da lì, letteralmente trascinati tutti da tre soli camper, arriviamo al centro.
Le vie del paese ricordano veramente quelle viuzze medioevali che si vedono nei films, piene di negozi caratteristici di prodotti tipici, dove noi, naturalmente, abbiam fatto man bassa; e poi dicono che i camperisti non spendono !!!.
Per i più “spericolati”, una visita alla cima della Torre Grossa con ben 218 scalini, che sembravano 436; io da solo con le signore; poveri maschietti !!. Comunque ne è valsa la pena, perchè un panorama così non lo si vede tutti i giorni. Dopo la discesa ero veramente distrutto, tanto che Fiorella mi ha portato a riposare nella Chiesa di Sant’Agostino; bellissima idea, perchè ho visto degli affreschi e delle pitture magnifiche, tanto da emozionarmi.
Prima di ritornare verso Piazza della Cisterna, facciamo un salto alla Rocca, così tanto per fare qualche scalino, per non perdere l’abitudine. Da lì ho potuto fotografare le famose torri molto da vicino.
Al ritorno in piazza, facciamo un atto di bontà e doniamo qualche soldo ad un povero mendicante accucciato in un angolo; poi scoperto che non era altro che Mario, ci siam fatti ridare i soldi con gli interessi.
La visita è finita e ci dirigiamo verso i nostri Camper al Podere S.Lorenzo dove, tanto per non farci notare, compriamo vino ed olio d’oliva di questa terra, che sono veramente eccezionali, e naturalmente combiniamo, come sempre, un pò di casino.
Appena finito il pranzo, ci avviamo verso casa.
Sono circa 350 chilometri che restano da fare per far finire questi bellissimi giorni, che ricorderò piacevolmente per l’aver conosciuto un bel gruppo di amici, matti quasi come me.
Alle ore 21 del 10 dicembre sono a casa dopo aver fatto, per la cronaca, 827 chilometri, ed aver consumato almeno 20000 di gasolio !!!.
Grazie a tutti per la vostra compagnia, e BUON NATALE.

ZIO FESTER lo scrivano